Storia e curiosità sui Tre Ronchetti di Milano: Ronchetto delle Rane, Ronchettino e Ronchettone
Scopri i "Tre Ronchetti": Un'Antico borgo rurale nella periferia sud di Milano
Milano tra storia e curiosità: I Tre Ronchetti, illustre borgo rurale di antica data
Nella periferia sud di Milano, ai margini del confine cittadino, si trovano tre borghi che raccontano una storia di ruralità e tradizione: Ronchetto delle Rane, Ronchettino e Ronchettone, conosciuti collettivamente come “Tre Ronchetti”. Questi antichi nuclei di cascinali, situati tra Gratosoglio e Rozzano, rappresentano una parte di Milano ancora poco conosciuta dai suoi abitanti. I Tre Ronchetti offrono un affascinante scorcio della Milano agricola, conservando in parte l’architettura e l’atmosfera di un tempo, quando la campagna dominava la città.
Tre Ronchetti: una Breve Introduzione Storica
Il termine “ronchetto” ha origine medievale e si riferiva a un terreno disboscato e convertito a fini agricoli. Questo tipo di sviluppo rurale fu comune intorno a Milano, dove la viticoltura e l’agricoltura prosperavano grazie a terreni resi coltivabili con l’uso di roncole, attrezzi che venivano impiegati per ripulire i campi. L’importanza del termine è visibile anche negli stemmi araldici di alcune famiglie nobili dell’epoca, che rappresentavano grappoli d’uva e roncole.
I Tre Ronchetti, originariamente parte del Comune dei Corpi Santi, furono annessi a Milano nel 1873, ma conservano ancora oggi un’identità propria. La loro storia ha attraversato secoli di cambiamenti, dalla visita di San Carlo Borromeo nel 1567, che ne sancì l’autonomia ecclesiastica, fino ai giorni nostri, quando questi borghi sono diventati un’oasi di pace lontano dal frastuono della città.
Ronchetto delle Rane: Un Borgo Intatto
Ronchetto delle Rane è il più noto e meglio conservato dei tre borghi. Situato poco oltre via dei Missaglia, questo piccolo nucleo rurale è caratterizzato da ampi campi coltivati, rogge che un tempo ospitavano le rane (da cui prende il nome) e cascine che sembrano riportare il visitatore indietro nel tempo. Il borgo, purtroppo, soffre di una certa decadenza: molte delle vecchie case sono disabitate e le rogge, un tempo rigogliose, sono oggi abitate da nutrie. Tuttavia, la bellezza del luogo è innegabile, e una passeggiata tra i campi e le cascine consente di immergersi in un angolo della campagna milanese ancora autentico.
Uno dei luoghi simbolo del borgo è la chiesa dei Santi Pietro e Paolo, soprannominata la “Cappella Sistina della campagna milanese”.
Le origini della chiesa sono molto antiche: è citata già in documenti del XIV secolo, e la sua abside circolare, tipica dello stile romanico, conferma la sua storia secolare. Tuttavia, le informazioni sui periodi più antichi sono scarse. Un dato certo è la visita del cardinale Carlo Borromeo nel 1567, che ordinò miglioramenti per elevarla a chiesa parrocchiale.
All’esterno, la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo appare semplice e poco decorata. Le uniche note decorative sono due statue dei santi, collocate in nicchie. L’equilibrio della facciata è interrotto da una finestra moderna e da un orologio sopra di essa. Questi elementi moderni non si integrano perfettamente con l’architettura originale, ma la semplicità esterna nasconde un interno sorprendentemente ricco.
L’interno, a navata unica, colpisce per la sua sontuosa decorazione barocca, con vivaci colori e ornamenti. Sono presenti sei cappelle, tre per lato, e un elemento di grande valore artistico: il ciclo di affreschi nell’abside dedicato alla vita di San Pietro, l’unico di questo tipo a Milano. Realizzato da Ercole Procaccini il Giovane nel 1657, il ciclo raffigura episodi come la caduta di Simon Mago, la resurrezione di Tabita, la consegna delle chiavi a Pietro e la sua crocifissione. Nonostante le finiture siano meno raffinate rispetto ad altre chiese milanesi, questi affreschi restano di alta qualità e forte impatto visivo, in linea con i dettami della Controriforma, con figure vestite in modo sobrio.
Le cappelle sono caratterizzate da soffitti a volta decorati con stucchi simulati, nel complesso, risulta piuttosto buia, ma l’effetto generale è suggestivo, con molte decorazioni verticali in finto marmo e motivi vegetali stilizzati che arricchiscono lo spazio.
Altro elemento prezioso della chiesa è il suo organo del XVIII secolo, recentemente restaurato. Le due pale d’altare nelle prime due cappelle, raffiguranti San Pietro con le chiavi e San Giovanni Battista che battezza Gesù, originariamente fungevano da ante dell’organo. Questo strumento musicale è uno dei più antichi di Milano e rappresenta un importante pezzo di storia locale.
Anche il portone della chiesa, chiaramente antico, è degno di nota, cosi come il sagrato della chiesa con la sua fontana.
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Ronchettino: Un Borgo Rivalutato
Il Ronchettino, situato accanto al capolinea del tram numero 3 in via Lelio Basso, è un altro esempio di antico borgo rurale che, nonostante il tempo e l’urbanizzazione, conserva ancora tracce della sua storia agricola. Risalente al XVI secolo, il Ronchettino è formato da tre cascine storiche. Oggi, grazie a interventi di recupero privati, la zona ha conosciuto una nuova vita, con la presenza di un ristorante di lusso che ha rivalutato una parte del borgo. Anche se il recupero non è stato totale, questa rinascita dimostra come, con un’adeguata attenzione, persino in periferia sia possibile creare spazi che combinano storia e modernità.
Ronchettone: il borgo meno noto dei tre
Il Ronchettone, o Ronchetto di Sopra, è il meno noto e il più degradato dei Tre Ronchetti. Situato sulla via dei Missaglia, vicino al Campo Vismara, questo borgo ha sofferto l’abbandono e la mancanza di manutenzione. Un tempo, la sua grande cascina a corte chiusa era il cuore della vita agricola della zona. Oggi, però, molte delle abitazioni sono sbarrate e disabitate, segno di un lento declino che ha afflitto quest’area nel corso degli anni. Tuttavia, non tutto è perduto: alcuni edifici moderni, realizzati nel rispetto del contesto rurale, hanno ridato vitalità alla zona. Un ulteriore recupero potrebbe fare del Ronchettone un punto di riferimento per il rilancio dell’intera periferia sud di Milano.
Un Patrimonio da Salvare
I Tre Ronchetti rappresentano un patrimonio storico e culturale di grande valore per Milano. La loro esistenza, seppur segnata da decadenza e abbandono, racconta una storia di agricoltura, fede e resistenza. Questi borghi, con le loro chiese, cascine e campi, offrono un rifugio dalla frenesia della città e un’opportunità per riscoprire una Milano diversa, legata alle sue radici rurali.
La vicinanza al Parco Sud e la presenza di percorsi ciclabili rendono la zona ideale per chi vuole trascorrere una giornata lontano dai ritmi cittadini, immergendosi nella tranquillità della campagna milanese. Tuttavia, la mancanza di servizi e di strutture ricettive rappresenta un limite allo sviluppo turistico di questi borghi. Con il giusto intervento, i Tre Ronchetti potrebbero diventare un esempio virtuoso di recupero del patrimonio rurale di Milano, attirando visitatori e dando nuova vita a un’area ancora sconosciuta ai più.
In conclusione, i Tre Ronchetti sono un angolo di Milano che merita di essere salvato e valorizzato. La loro storia, il loro patrimonio artistico e la bellezza del paesaggio offrono un’opportunità unica per riscoprire il passato rurale della città e per immaginare un futuro in cui tradizione e modernità possano convivere armoniosamente.