Milano e le sue chiese: alcune note solo a pochi
Alcune sono famose, altre sono note solo a pochi, tutte nascondono sorprese d'arte e d'architettura
1. San Maurizio 2.Certosa di Garegnano 3.San Bernardino alle ossa 4.S.Eufemia 5.Corpus Domini
Milano e le sue chiese, scrigni che custodiscono centinaia di capolavori spesso sconosciuti o ignorati.
In questa mini guida iniziamo a conoscerne 5!
1. San Maurizio
“la cappella sistina di Milano”
La chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore, in Corso Magenta, è uno scrigno della pittura milanese del Cinquecento, una volta entrati, l’occhio non si ferma mai: ci sono troppi dettagli, troppi elementi figurativi che devono essere osservati e che incuriosiscono!
È stata edificata al centro di uno dei più antichi e prestigiosi monasteri di Milano, affidato alla congregazione benedettina femminile.
Un raro esempio di chiesa con doppia aula, quella della clausura e quella più piccola dei fedeli: fasciate da cappelle affrescate da pittori lombardi e in particolare da Bernardino Luini.
Interessante è la netta distinzione dei soggetti tra le due parti della chiesa: nel lato pubblico sono raffigurati personaggi e scene religiose; nel lato delle monache, invece, prevalgono vedute di paesaggi lombardi e immaginari e un Diluvio Universale con Arca di Noé.
L’affresco che raffigura la coppia di unicorni che si accinge a salire sull’Arca di Noè è opera del pittore Bernardino Luini e si trova nel Coro delle Monache.
(vi lascio qui un link se volete sapere di più di questa chiesa)
2. Certosa di Garegnano
La Certosa di Garegnano ora nascosta dall’attuale urbanistica della città che l’ha inglobata, ci riporta a scoprire un gioiello d’arte intatto in cui il tempo sembra essersi fermato.
Alla Certosa di Milano si accede da un ampio portale che immette in un piccolo cortile detto delle elemosine, probabilmente proprio perché deputato come luogo in cui venivano distribuite le elemosine ai pellegrini e ai viandanti che qui trovavano rifugio.
Da questo cortiletto si entra in un altro più ampio di forma poligonale chiamato Cortile d’Onore.
Qui ci troviamo davanti alla facciata della Chiesa che, così come si presenta oggi, venne realizzata verso la fine del 1500 ed inizi 1600.
Fondata nel 1349 dal vescovo di Milano Giovanni Visconti e pochi anni dopo accolse persino Francesco Petrarca, che rimase colpito dall’atmosfera di pace e meditazione in cui la Certosa era avvolta.
“Ed è subito stupore semplicemente alzando lo sguardo entrando
La cupola del presbiterio, affrescata da Simone Peterzano con Dio Benedicente circondato da angeli che recano i simboli della Passione.
A partire da ore 12 nella foto e in senso orario:
angelo con la colonna della fustigazione, la tunica, la lancia e l’asta con la spugna imbevuta di aceto, la corona di spine, la croce, i chiodi e il martello, la scala e il flagello.
Gli angeli sono 8, numero simbolo del l’infinito.
(vi lascio qui un link se volete sapere di più di questa chiesa)
3. Santuario San Bernardino alle ossa
Nel centro storico della città, all’ombra della parrocchiale di Santo Stefano, vi è un luogo dai tratti macabri e misteriosi.
San Bernardino alle ossa si scosta nel panorama delle chiese milanesi per la particolarità delle decorazioni, uniche nel loro genere.
Infatti la cappella ossario dedicata a San Bernardino (XIII- XVII sec) che serviva il vicino ospedale della Cà Granda è interamente rivestita di crani provenienti dai cimiteri aboliti nel XVII sec.
Le prime origini, tanto dell’Ossario quanto della chiesa di S. Bernardino, risalgono al secolo XIII.
(vi lascio qui un link se volete sapere di più di questa chiesa)
4. Sant’ Eufemia
La struttura, apparentemente moderna cela una storia antichissima.
Fu fondata probabilmente tra il 472 e il 475 dal vescovo San Senatore da Settala che aveva donato l’area edificabile e che, al seguito del vescovo Sant’Abbondio, partecipò in precedenza al Concilio di Calcedonia e da lì riportò a Milano una reliquia della santa, a cui la basilica oggi è dedicata e di cui conserva le spoglie.
L’edificio attuale, e in particolare i suoi interni, sono il risultato del radicale restauro dell’architetto Enrico Terzaghi realizzato nel 1870.
La basilica è dotata di una notevole acustica, tanto è vero che, negli anni Cinquanta, è stata fortemente richiesta e adoperata come studio di registrazione dalla soprano più grande di tutti i tempi, Maria Callas, per registrare alcune delle opere liriche più famose in tutto il mondo, fra cui La Cavalleria Rusticana.
(vi lascio qui un link se volete sapere di più di questa chiesa)
5. Corpus Domini
Un capolavoro del primo 900
La Chiesa (o Basilica) del Corpus Domini non è fra le chiese di maggiore importanza storica di Milano, essendo di costruzione assai recente, ma per la bellezza dei suoi interni, meriterebbe di essere più conosciuta e visitata.
In via Pagano al civico 8 si erge una delle chiese più grandi di Milano, la Parrocchia del Corpus Domini, lunga 75 m e larga 17,50 m. Anche se la grande facciata appare incompiuta, al suo interno possiamo trovare una ricchezza decorativa segno di un’epoca e una varietà di capolavori realizzati per la maggior parte nei primi decenni del 1900.
La chiesa comprende una chiesa inferiore ed una chiesa superiore molto decorata e con otto cappelle. Tanti i marmi, così come i mosaici in oro, arabeschi e graffi.
Alla chiesa inferiore si accede scendendo per due maestose gradinate di viva pietra. Il piano è a 3 m sotto il livello stradale!
Entrando ci si trova davanti ha una vastissima fuga di archetti e di colonnine.Come quella superiore è divisa in una navata e due ambulacri.
Sono presenti quattro cappelle laterali, dedicate agli evangelisti e al Nuovo Testamento.
Sopra l’altare maggiore campeggia una vetrata a colori, col monogramma costantiniano.
Nell’abside la parte decorativa è tenuta dall’ostia raggiante, attorno alla quale danzano, leggere belle figure di serafini; sotto: 12 pecorelle, simbolo dei fedeli, partenti da Gerusalemme e dirette all’altare.
Milano e le sue chiese, insieme a tutte le altre meraviglie celate, non finiranno mai di sorprenderci!