Milano curiosa: “Se troeuvom al Biotton”
Tra i milanesi di un tempo, c'era un modo singolare di darsi appuntamento: "Se troeuvom al Biotton"
Oggi vi parlo della Milano curiosa e del suo Biotton!
Esplorare Milano significa immergersi nelle storie dei suoi angoli più nascosti e affascinanti. Tra i milanesi di un tempo, c’era un modo singolare di darsi appuntamento: “Se troeuvom al Biotton” (pronunciato “biutun” che significa nudo, per chi non capisse il dialetto). Ma dove si trovava questo enigmatico “Biotton”? Davanti alla statua di Felice Cavallotti, in via Senato, angolo via Marina.
Questa statua, un autentico capolavoro dello scultore Ernesto Bazzaro, fu commissionata dal garibaldino Giuseppe Missori e inaugurata nel 1906. Inizialmente situata in piazza Pio XI, la statua trovò la sua collocazione attuale all’estremità dei Boschetti, verso via Senato, dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Il monumento è un’opera d’arte straordinaria: raffigura Leonida, simbolo della vita e dell’arte del poeta, seduto su un masso di pietra, circondato da altorilievi che narrano l’epopea cavallottiana. Uno degli angoli anteriori è ornato da un fascio di bandiere che si perdono nel cielo di Milano, con la silhouette del Duomo sullo sfondo, creando un legame simbolico tra la statua e gli altorilievi. Al centro della scena, Felice Cavallotti arringa una folla di personaggi iconici, tra cui uno studente dell’Ateneo pavese e un garibaldino, incarnando il fervore per la libertà e la redenzione.
Il soprannome “Biotton” rifletteva l’umorismo e l’ironia dei milanesi di un tempo. Questi dettagli pittoreschi rendono Milano una città tutta da scoprire, un luogo dove ogni angolo racconta una storia, una curiosità.
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