Biblioteca Umanistica incoronata Milano

L’affascinante Biblioteca Umanistica Agostiniana presso la chiesa Incoronata di Milano

Scoprire Milano:  la Biblioteca Umanistica Agostiniana nascosta vicino La Chiesa di Santa Maria Incoronata 

Milano è una città nota per la sua vivacità e modernità, ma pochi conoscono l’antico tesoro di cultura e spiritualità che si cela in Corso Garibaldi 116: la Chiesa di Santa Maria Incoronata e la sua affascinante Biblioteca Umanistica Agostiniana. Questo luogo unico ci racconta una storia secolare, fatta di fede, arte e sapere, che affonda le radici nel Quattrocento. Scopriamo insieme questo piccolo angolo di pace nel cuore della città.

 

Santa Maria Incoronata: Una doppia Chiesa per un’unione eterna

La chiesa di Santa Maria Incoronata deve il suo nome all’incoronazione di Francesco Sforza, duca di Milano, avvenuta nel 1451. Costruita in stile gotico, è caratterizzata dalla sua struttura “doppia” – una peculiarità architettonica che la accomuna alla Chiesa di San Cristoforo sul Naviglio. Bianca Maria Visconti, moglie di Sforza, volle la costruzione di due navate parallele come simbolo di fedeltà e unione eterna con il marito.

Questa chiesa ha subito vari interventi che ne hanno modificato l’aspetto nel corso dei secoli, in particolare nel Seicento e nell’Ottocento. Solo nel 1900, l’architetto Francesco Pellegrini ha riportato Santa Maria Incoronata alle sue caratteristiche gotiche originarie, restituendo alla città un autentico gioiello di architettura.

 

 La Biblioteca Umanistica Agostiniana: Un tuffo nel sapere Rinascimentale

All’interno del complesso della Chiesa di Santa Maria Incoronata si trova la Biblioteca Umanistica Agostiniana, uno dei luoghi di studio più importanti nella Milano quattrocentesca. Fondata nel 1487dai frati agostiniani dell’ordine dell’Osservanza, la biblioteca rappresenta una perla architettonica e culturale che ha conservato e tramandato il sapere dell’epoca per oltre tre secoli. Inizialmente, la “Libraria” – come veniva chiamata – conteneva una vasta collezione di manoscritti e codici preziosi; l’arcivescovo Federico Borromeo, poco prima dell’inaugurazione della Biblioteca Ambrosiana (1609) fu molto attivo nel far prelevare, da diversi monasteri e conventi (tra cui quello agostiniano), consistenti collezioni di codici e di altri preziosi tomi. Egli si era infatti riproposto di fondare un centro di studi aperto anche al pubblico.

Alcuni testi della collezione andarono purtroppo dispersi con la soppressione del convento agostiniano, avvenuta nel 1797, per disposizione impartita direttamente da Napoleone mentre altri furono trasferiti alla Biblioteca Ambrosiana di Milano.

Un restauro che ha ridato luce a un tesoro di Milano

Con il passare dei secoli, la biblioteca fu purtroppo dimenticata e venne trasformata in celle per i frati e successivamente in abitazione per il clero. Solo nel   1987  un accurato restauro ha permesso di riportare questo luogo alla sua bellezza originaria, restituendo alla città uno spazio di cultura e riflessione, decorato con affreschi e simboli che riflettono lo spirito dell’Ordine agostiniano.

L’Architettura e la decorazione della Biblioteca

La Biblioteca Agostiniana dell’Incoronata è un esempio mirabile di architettura rinascimentale. L’accesso alla sala avviene attraverso un suggestivo arco trionfale decorato con i colori dell’arcobaleno, che introduce i visitatori in un ambiente imponente e maestoso. La struttura interna è composta da tre navate, suddivise da una doppia fila di colonne di granito con capitelli decorati a palmette. La volta, imponente e affrescata, è sostenuta dalle colonne che sembrano richiamare i motivi dei finti marmi mischi, un elemento decorativo diffuso nel periodo.

Gli affreschi dei “Magistri Sacrae Paginae” e altri simboli

Uno degli elementi più affascinanti della biblioteca sono le lunette affrescate con i ritratti dei Magistri Sacrae Paginae, i grandi studiosi dell’ordine agostiniano, raffigurati con espressioni pensierose e autorevoli. Questi affreschi, attribuiti a Bernardo Zenale e Bernardino Butinone, risalgono al periodo rinascimentale e trasmettono un senso di continuità tra sapere antico e moderno. Al centro delle volte si può notare il trigramma IHS (Jesus Hominum Salvator), accompagnato dal sole raggiante, simbolo di San Bernardino da Siena, a cui si ispiravano i frati agostiniani della chiesa.

Sulle pareti, dominate da un elegante verde monocromo, si notano cartigli con motti in nero e rosso, in una scrittura raffinata che richiama i valori e la regola di Sant’Agostino. I dettagli decorativi sono impreziositi anche da un motivo ad intreccio che corre lungo la zoccolatura perimetrale, creando un’atmosfera di profonda armonia e sacralità.

La luce del sapere: Un ambiente ideale per lo studio

Un tempo, la biblioteca era illuminata naturalmente da ampie finestre, che permettevano la lettura e la consultazione dei codici e dei manoscritti. La disposizione delle finestre rendeva l’ambiente luminoso e confortevole, un aspetto raro per le biblioteche dell’epoca e che rappresentava una vera innovazione per il periodo medievale. Questa atmosfera stimolante ha reso la biblioteca un punto di riferimento per studiosi e intellettuali per secoli.

 

Un angolo di silenzio nel cuore di Milano

Oggi, la Biblioteca Umanistica Agostiniana è un luogo dove il passato e il presente si incontrano, rappresentando una pausa silenziosa dalla frenesia della città. Per i milanesi e i turisti, visitare questa biblioteca è un’esperienza affascinante: entrare in un mondo dove il tempo sembra essersi fermato e dove il sapere antico risplende in tutta la sua bellezza.

 

Conclusione

La Chiesa di Santa Maria Incoronata e la sua Biblioteca Umanistica sono un autentico tesoro di Milano, un luogo di silenzio, cultura e riflessione. La loro storia ci riporta ai tempi in cui il sapere e la spiritualità si incontravano per arricchire le menti e gli animi di chiunque vi si avvicinasse. Se siete alla ricerca di un’esperienza diversa, lontana dal caos urbano, non perdete l’occasione di visitare questo angolo di Milano che, pur essendo nel cuore della città, rimane un’oasi di pace e cultura ineguagliabile.

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