La chiesa di Santa croce e i suoi riferimenti numerici
un vero e proprio edificio tematico, in cui ogni opera parla della Croce
La Chiesa di Santa Croce con i suoi riferimenti numerici si trova in via Sidoli al civico 6.
Fortemente voluta dall’allora Arcivescovo di Milano, il Cardinal Ferrari: la prima pietra fu posta il 28 settembre 1913 in occasione del sedicesimo centenario dell’Editto di Costantino e di fatti sulla facciata risalta la scritta in mosaico inneggiante questo evento.
La chiesa è opera di Cecilio Arpesani, e la sua costruzione durò dal 1913 al 1917.
Questa chiesa, come indica il nome,è dedicata alla Santa Croce, quasi un vero e proprio edificio tematico, in cui ogni opera parla della Croce, in modalità differenti.
Il motivo per cui Costantino richiama la Croce, come noto, è la famosa visione avuta dall’Imperatore (“In hoc signo vinces”, ossia “Con questo segno vincerai”), prima della battaglia di Ponte Milvio contro Massenzio; questo episodio è ripreso anche negli affreschi dell’abside della chiesa stessa, sul lato sinistro guardando l’altar maggiore.
E allo stesso tema si può riportare la statua in bronzo antistante la chiesa (e sita sullo spartitraffico centrale della via), che raffigura Costantino con la spada e la croce.
Ispirata alle prime basiliche romane cristiane, venne costruita su un basamento più alto rispetto al livello della strada e con pianta a croce latina.
La facciata è ricca di mosaici (eseguiti nel 1961 su disegno di Paolo Rivetta, artista molto attivo a Milano in quegli anni) e oro, e in alto, nel timpano, due angeli glorificano la Croce mentre alle due estremità sono raffigurati due serafini.
La prima cosa che colpisce è senz’altro la larga scalinata che porta all’ingresso della chiesa, belle le 12 colonne in granito di Baveno con capitelli corinzi (simboleggianti le dodici tribù d’Israele, ad indicare l’accoglienza verso tutti).
La porta centrale riporta formelle in ceramica policroma, che raffigurano vari simboli cristiani e riportano i nomi degli evangelisti.
Curioso il fatto che essa propone insegnamenti religiosi a chi la visita, vuoi con gli affreschi, vuoi con i numeri usati come simboli.
Mi spiego meglio, l’ampia scalinata che porta all’ingresso conta 10 gradini, come 10 sono i Comandamenti ricevuti da Mosè sul Monte Sinai; allo stesso modo i gradini per giungere al ciborio, nel presbitero, sono 7, come i Sacramenti; e da lì, per giungere al tabernacolo, ci sono tre gradini ulteriori, che vogliono significare che per poter comunicarsi a Cristo occorrono le tre virtù Teologali (ossia Fede, Speranza e Carità).
Molti altri sono i riferimenti numerici, ma quello forse più interessante è quello del numero 12, come i gruppi di persone sull’affresco absidale: si riferiscono all’Apocalisse di Giovanni, quindi al giorno del giudizio, e nel gruppo “in vesti bianche” è raffigurato simbolicamente ognuno di noi.
I meravigliosi affreschi al suo interno li lascio scoprire a voi! Li avete già visti?
Raccontatemi nei commenti, arrivederci! ( se volete leggere di altre chiese questo è il link per altre curiosità leggi qui )