La chiesa di Sant’Eufemia
Un’architettura interna che non ti aspetti, un vero e proprio gioiellino
Quando passeggiamo per Milano, spesso andiamo di fretta, e neanche ci accorgiamo di veri e propri gioielli storici che la città custodisce quasi gelosamente, di nascosto. Uno di questi è proprio la Basilica di Sant’Eufemia. Con una curiosità che vi svelo alla fine!
La Basilica di Sant’Eufemia domina l’omonima piazza. La struttura, apparentemente moderna cela una storia antichissima.
Fu fondata probabilmente tra il 472 e il 475 dal vescovo San Senatore da Settala che aveva donato l’area edificabile e che riportò a Milano una reliquia della santa, a cui la basilica oggi è dedicata e di cui conserva le spoglie.
La chiesa fu oggetto di numerosi restauri e rimaneggiamenti.
L’edificio attuale, e in particolare i suoi interni, sono il risultato del radicale restauro dell’architetto Enrico Terzaghi realizzato nel 1870.
La facciata si presenta oggi in cotto e pietra di Vicenza, in sostituzione del falso stile romanico-gotico, preceduta da un portico a tre arcate con mosaici che ripetono gli affreschi staccati di Luigi Cavenaghi.
L’interno della Basilica è in stile neogotico, sia le pareti, sia le volte sono riccamente decorate con affreschi.
Al suo interno si trovano conservate tavole del primo Cinquecento, alcune opere degne di nota quali lo Sposalizio di Santa Caterina, olio su tela di scuola leonardesca, attribuito da alcuni alla mano di Marco d’Oggiono (fine 400) nella prima cappella a sinistra della navata. Sempre dell’Oggiono si trova la tela raffigurante la Madonna con Bambino e Santi. Trasportata dalla vicina chiesa sconsacrata di San Paolo Converso, si trova la tela della Pentecoste di Simone Peterzano (Venezia, 1535 – Milano, 1599), ed infine una tela più recente (1920) del Santo Rosario, opera di Augusto Lozzia.
In questa basilica venne battezzato nel 1564 Federico Borromeo, nipote di San Carlo e futuro arcivescovo di Milano.
curiosità
La basilica è dotata di una notevole acustica, tanto è vero che, negli anni Cinquanta, è stata fortemente richiesta e adoperata come studio di registrazione dalla soprano più grande di tutti i tempi, Maria Callas, per registrare alcune delle opere liriche più famose in tutto il mondo, fra cui La Cavalleria Rusticana.
Fino alla fine degli anni 80 la basilica viene nuovamente utilizzata da un’altra portentosa voce italiana, la cantante Mina: qui incide alcuni suoi famosi brani.